Domenica mattina, suona la sveglia, esci dalla profondissima fase Rem in cui stavi placidamente navigando e appena le idee si fanno meno offuscate formuli il tanto atteso pensiero "Oggi si ricomincia a correre".
Ebbene sì, dopo un lungo inverno di inattività forzata, io e l'immancabile Maso per un giorno ci lasciamo alle spalle gli acchiacci della vecchiaia e affrontiamo la Stramilano, classico di inizio primavera. Ecco, proprio primavera forse no, dato il tempo uggioso e pioggerellante, ma insomma, siamo contenti anche così.
Ovviamente da bravi campagnoli sbagliamo uscita della tangenziale e ci perdiamo nel dedalo della metropoli, arrivando alla griglia di partenza appena con 20 minuti di anticipo e rimanendo così schiacciati dietro migliaia di persone..Ma non perdiamo la speranza e ci intrufoliamo pian pianino per qualche metro.
Il colpo di cannone sancisce l'inizio, e come al solito la bolgia è infernale: cominciamo un lento lavoro di slalom tra le persone più disparate, da bimbetti a gente che si fa trascinare dal cane. Che strano vedere Milano invasa da persone colorate e correnti, e le poche macchine in giro ferme ad aspettare il nostro passaggio. Ma soprattutto, che bello correre, e da quanto non ci trovavamo a calcare l'asfalto (da notare le scarpette di Maso, nuove e completamente intonse...).
Nonostante tutto le gambe di entrambi sembrano tenere, e il fiato pure; ci azzardiamo ad allungare un poco il passo e concludiamo i nostri 10 Km in un'ora e 1 minuto, entrando nell'arena tutti contenti e facendo mille progetti per il futuro.
Del resto, se son rose..
Ps: Giustamente per i tre giorni seguenti le gambe erano così dolenti da non riuscire quasi a camminare
Ebbene sì, dopo un lungo inverno di inattività forzata, io e l'immancabile Maso per un giorno ci lasciamo alle spalle gli acchiacci della vecchiaia e affrontiamo la Stramilano, classico di inizio primavera. Ecco, proprio primavera forse no, dato il tempo uggioso e pioggerellante, ma insomma, siamo contenti anche così.
Ovviamente da bravi campagnoli sbagliamo uscita della tangenziale e ci perdiamo nel dedalo della metropoli, arrivando alla griglia di partenza appena con 20 minuti di anticipo e rimanendo così schiacciati dietro migliaia di persone..Ma non perdiamo la speranza e ci intrufoliamo pian pianino per qualche metro.
Il colpo di cannone sancisce l'inizio, e come al solito la bolgia è infernale: cominciamo un lento lavoro di slalom tra le persone più disparate, da bimbetti a gente che si fa trascinare dal cane. Che strano vedere Milano invasa da persone colorate e correnti, e le poche macchine in giro ferme ad aspettare il nostro passaggio. Ma soprattutto, che bello correre, e da quanto non ci trovavamo a calcare l'asfalto (da notare le scarpette di Maso, nuove e completamente intonse...).
Nonostante tutto le gambe di entrambi sembrano tenere, e il fiato pure; ci azzardiamo ad allungare un poco il passo e concludiamo i nostri 10 Km in un'ora e 1 minuto, entrando nell'arena tutti contenti e facendo mille progetti per il futuro.
Del resto, se son rose..
1 commento:
in effetti perdere l'uscita della gobba quando la tengenziale è deserta meriterebbe la squalifica. Invece i commissari di gara, impietositi, ci hanno permesso comunque di ritrovare le emozioni quasi dimenticate che solo la corsa puo dare. Nuovi obbiettivi alle porte! Ed, eventualmente, anche una protesi di ginocchio.
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