Intervista a due membri di spicco del GruCo dopo le corse del 16 e 17 maggio
Beetlejuice
“Cambia il tempo ma noi no, cantava Fiorella Mannoia. Nonostante l’arrivo del caldo, il Gruco è di nuovo in prima fila per un “intenso” weekend podistico. Sabato 16 si sale nella Brianza con la B maiuscola – anche perché la partenza è a Barzago – per una bella corsa nel Parco della Valletta. Partiamo in tre (Silvia, Beppe, Maso) sotto un sole che picchia duro, nonostante la boscaglia offra a tratti un po’ di riparo. Le gambe non girano come dovrebbero, sarà anche per la giornata pesante appena trascorsa, e la fatica è subito tanta, mitigata solo in parte dalla bellezza dei luoghi. L’ingegner Beretta scalpita e presto ci saluta, lanciato verso il traguardo con inaspettata verve agonistica. Dal canto nostro zompettiamo senza proferir troppe parole, col miraggio di un fantomatico rifornimento che finalmente arriva (ma... acqua gasata e calda... in che film si è visto?). La voce delle campane profetizza la vicinanza dell’arrivo, quando il cielo volge ormai bucolicamente verso il tramonto. L’odore delle salamelle ci conferma che il campo sportivo è lì, dietro l’angolo. Peccato non si abbia il tempo di onorare la tavola. Si torna a casa pronti per domattina – scampagnata Avis Aido in quel di Oreno – ma il sottoscritto, rapito dal dovere, sarà costretto a dare forfait. In testa c’è già la Corsa per la Vita di domenica ventura, ma soprattutto l’obbiettivo Half Marathon a Cernusco. Di questo passo, ci sarà da soffrire...”
S.
“Non paghi delle fatiche del sabato (o meglio, tutta colpa di Beppe che vuole farci fare pubblicità all'Avis) ecco che due intrepidi Gruchi si avventurano anche la domenica mattina a correre. Il luogo è Oreno, la partenza proprio all'interno della bella Cascina Lodovica, la concorrenza pare folta e agguerrita (in particolare le temibili mamme-con-passeggino)... Insomma, più che una corsa sembra una scampagnata domenicale. Dopo il ritiro maglie, cosa che ci fa guadagnare almeno 2000 punti serietà, ci avviciniamo alla griglia di partenza: la starter sembra perplessa, ci vorrà uccidere tutti con la pistola che ha in mano? A breve si parte, ovviamente per i 6: le mie gambe sono legnosette, quelle di Beppe non so, fatto sta che sgambetta come un grillo e apparentemente senza troppa fatica. Il percorso si snoda tra i campi, tutto in piano, soleggiato e tranquillo. All'ultimo Km abbandono il mio socio, lanciato per lo sprint finale, e mi ritrovo a correre da sola...ma dove sono finiti tutti? Gli omini con la paletta a cui chiedo consiglio mi ingannano, dicendo che manca ancora molto: chiudo invece di lì a poco, notevolmente stanca, ma tutto sommato soddisfatta. Da segnalare il rinfresco all'arrivo: sarà che non era ancora arrivato nessuno, ma non avevo mai visto cibo così abbondante.”
"da quando ho imparato a camminare, mi piace correre"
(F. Nietzsche)
"L'impossibile è l'alibi della nostra resa" (Simone Moro)
"La cima è là dove uno la mette" (Antonio Boscacci)
"Non ho abbastanza talento per correre e sorridere insieme" (Emil Zatopek)
(F. Nietzsche)
"L'impossibile è l'alibi della nostra resa" (Simone Moro)
"La cima è là dove uno la mette" (Antonio Boscacci)
"Non ho abbastanza talento per correre e sorridere insieme" (Emil Zatopek)
lunedì 25 maggio 2009
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