"da quando ho imparato a camminare, mi piace correre"
(F. Nietzsche)


"L'impossibile è l'alibi della nostra resa" (Simone Moro)

"La cima è là dove uno la mette" (Antonio Boscacci)

"Non ho abbastanza talento per correre e sorridere insieme" (Emil Zatopek)

domenica 21 agosto 2011

Sopravvissuto

Pian del Tivano, Zelbio
Trofeo Enervit - terza prova Campionato italiano di corsa in montagna
21 agosto 2011

Non credo di aver mai penato (e sudato) così tanto.
La partenza della nostra serie è prevista per le 10e45 ma - sfora di qua e sfora di là - si parte che è quasi mezzogiorno. A peggiorare le cose un attempato e un pò stordito giudice Fidal, che tenta invano di fare la spunta: qualche neurone gli si è cotto, non si raccapezza più tra numeri cognomi e quant'altro; passano minuti interminabili e i miei capelli già scottano, si paventa un fuori tutti ma qui non siamo al Palio di Siena e per di più il sole è a picco sopra di noi. Per insurrezione popolare ci si incanala finalmente al via: tre giri da quasi 4 km, con 3 salite (di cui la seconda interminabile) e un paio di discese piuttosto tecniche.
Confidavo in una concorrenza più variegata, invece qui son perlopiù camosci d'alta quota. Il caldo mi scioglie, ma come figaro si può partire a mezzogiorno? Al secondo attacco della salitona mi sembra di salire sul Golgota, medito il ritiro per portare a casa la pelle; per fortuna mi raggiunge un atleta del Runners Desio che mi dà la scossa - "dai saliamo insieme, poi mi tiri te che in discesa sei forte". Capisco che al traguardo ci devo arrivare e riprovo a trottare. Poco prima del traguardo vengo doppiato da Martin DeMatteis che sarà poi vincitore e campione italiano. Il mio ultimo giro è una scampagnata che mi porta all'arrivo quando i primi han già fatto la doccia.

Dopo di me arrivano in pochi, compreso l'amico di Desio senza il quale non avrei concluso... in fondo basta poco a cambiarti una gara.
Ora capisco cosa provano gli ultimi arrivati, capisco la loro fatica che vale forse ancor più di quella del vincitore. Che del resto, se non ci fossero gli ultimi, non ci sarebbero nemmeno i primi...

"e gli ultimi saranno gli ultimi se i primi sono irraggiungibili"


Sorge il sole al Pian del Tivano - sarebbe stato meglio fosse rimasto dietro le montagne

3 commenti:

Lo Zio ha detto...

Non te la prendere, il caldo fa scherzacci.Anche il "Re Leone" Masciadri ha patito!

Ia alla fine non potevo (pensavo):
Poi ieri sul tardi s'è sbrogliata la matassa.

Stamane però poi mi son svegliato presto (5.45) e mi son detto che era un peccato per non approfittare di una camminata in grigna.

E così ho tradito Zelbio per il rifugio Brioschi.

Ma da quel che leggo mi sa che ho fatto bene :-)

Ciao!

KayakRunner ha detto...

Mi dispiace per te che hai patito così tanto, ma in compenso mi hai fatto scompisciare dalle risate! Chiusura del racconto con vera perla di saggezza :-)

beetlejuice ha detto...

@marco hai sempre le idee migliori!
se dal brioschi guardavi verso sudovest.. avresti visto una macchietta rossa slaire piano piano (quasi fermo)

@paolo avrò fatto ridere anche un po di gente lungo il percorso! la perla di saggezza è rubata a fanckie high energie :-) http://www.youtube.com/watch?v=vrpJB7ucC5Y